1° MAGGIO,   MANIFESTAZIONE DI C.NA.L.: "L'Italia rinasce con il lavoro... PARTECIPAZIONE E COGESTIONE".


Il primo maggio con manifestazioni a fave e pecorino, con mega concerti e sagre da Paese, non c’è più. Oggi c’è chi si “nasconde” in un bus di gran lusso tipo squadra di calcio chiaramente perdente e chi si “ nasconde” dietro lo ius soli, sperando di apparire sufficientemente di sinistra. Idee niente, coraggio di sfidare il Governo neppure. Anzi si è capito che il Governo tiene a gioco con un falso “confronto” solo i sindacati allineati con i partiti della maggioranza trasversale, poco importa a noi che continuiamo a preferire i lavoratori alle segreterie dei partiti. Quei lavoratori dipendenti che fanno fatica a quadrare i conti con un reddito tagliato del 20% nel migliore dei casi, per le conseguenze della pandemia,per sindacati ormai marginali ed inefficaci e per una politica che ha oramai abbandonato Il mondo del lavoro. Dunque Lavoratori in crescente difficoltà, precari e disoccupati in aumento, intere categorie dimenticata come gli operatori dello sport e del benessere, gli artisti e gli operatori del mondo dello spettacolo e degli eventi. Penso ai tanti giovani e donne che magari hanno investito in attività imprenditoriali la liquidazione del padre andato in pensione e hanno visto svanire tutto. Penso ai tanti giovani invogliati dal progetto “Resto a Sud” che non sanno a quale Santo rivolgersi. Penso ai tanti giovani laureati rimasti senza professioni e senza lavoro. Penso a quella Italia fatta da piccole e piccolissime imprese, dalle piccole attività commerciali, alla classe media divenuta “proletaria”, ad un ascensore sociale ormai inesistente. Quali risposte dare a questo popolo? Noi dalla Confederazione CNAL, invece di “nasconderci” , lanciamo il sasso nello stagno e rilanciamo la nostra antica proposta – che era della gloriosa CISNAL – della Partecipazione e delle Cogestione. Una politica che sceglie il lavoro condiviso rispetto al conflitto. Che sceglie di far decidere a chi lavora in azienda e non a chi fa il sindacalista per mestiere a Roma con super stipendio e auto di lusso con autista. Rimarchieremo queste nostre idee sabato 1° Maggio, che per noi resta la giornata del Lavoro e dei lavoratori che sono anche quei piccoli imprenditori che la sinistra pone dall’altro lato della “barricata”. Per noi la ‘barricata’ è difesa proprio dalla sinergia tra lavoratori e impresa. Senza impresa non c’è lavoro, lo avevano previsto anche i nostri Padri Costituenti con gli articoli 1 e 39 della Carta Costituzionale Italiana. E’ ora di dare attuazione a queste fondamentali norme con una strategia sindacale e politica che punti sul valore del lavoro e sulla partecipazione e cogestione che sono il motore per la ripresa economica e occupazionale.