Mercoledi 6 novembre 2019 la delegazioni di sindacalisti, composta da Fernando Cordella e Simone Carabella e guidata dal segretario Generale del CNAL, Salvatore Ronghi, hanno incontrato il Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, On. Andrea Giaccone.

Un incontro dove abbiamo esplicitato la nostra posizione sulla rappresentatività e riportata nel Documento che abbiamo consegnato al Presidente ( che potete leggere appresso) raccogliendo la sua disponibilità ad accelerare i lavori della Commissione affinche la materia venga regolamentata dalla stessa  e poi dal Parlamento per evitare interventi del Governo che potrebbero favorire altri tipi di intesa discriminanti e anticostituzionali.

Alla fine dell’incontro col Presidente On. Giaccone, la Delegazione sindacale si è intrattenuta con altri Deputati facenti parte della Commissione Lavoro  per ribadire la nostra posizione. Segue Documento.

Morbi in sem

 Al Presidente della Commissione Lavoro

                                                                                        Della Camera dei Deputati

                                                                                        On. Andrea Giaccone

                                                                                        Roma

 

Egregio Presidente,

le scriventi Organizzazioni Sindacali  ritengono che il riconoscimento della personalità giuridica del sindacato sia fondamentale per il rispetto del ruolo sociale e democratico che esso riveste e ai fini dell’accertamento della vera rappresentatività del mondo del lavoro.

A tal proposito, il comma 1 dell’art. 39 della Costituzione definisce il principio della libertà sindacale che può essere declinata in molteplici forme: la libertà per le organizzazioni sindacali di determinare in piena autonomia il proprio ambito di attività; la libertà di azione afferente le trattative contrattuali e le relazioni industriali; la libertà per tutti i lavoratori di costituire un sindacato, di aderirvi, di raccogliere contributi etc. , la cosiddetta “libertà sindacale positiva”; la libertà per i lavoratori di non aderire ad alcun sindacato e, comunque, di poter ritirare in ogni momento la propria delega, la cosiddetta “libertà sindacale negativa”.

La Costituzione, in maniera inequivoca, ha sancito che non può essere imposto alcun obbligo alle Organizzazioni Sindacali se non la loro registrazione con il conseguente riconoscimento della personalità giuridica. Effettuata la registrazione e la certificazione degli iscritti, le OO.SS. hanno la facoltà di stipulare contratti collettivi nazionali di lavoro con efficacia erga omnes.

Ebbene, tale disposizione non ha mai trovato applicazione per una precisa scelta politico/sindacale. Pertanto, i CC.NN.LL. mantengono una efficacia di diritto comune vincolante esclusivamente tra le parti firmatarie, che non può essere estesa alla totalità dei lavoratori.

Ciò ha prodotto notevole contenzioso, con conseguente giurisprudenza a sostegno della pluralità contrattuale e del pluralismo sindacale.

Ad oggi, invece, la Triplice ha cercato di regolamentare ed estendere l’efficacia dei contratti collettivi attraverso lo strumento della regolazione, finalizzata a comprimere la libertà sindacale costituzionalmente tutelata.

Ciò è avvenuto attraverso accordi a livello interconfederale, stipulati solo tra le tre  Confederazioni sindacali ed un’associazione imprenditoriale, talvolta anche con la partecipazione del Governo (il Protocollo Ciampi del 23 luglio 1993; l’Accordo quadro sulla riforma del sistema contrattuale del 22 gennaio 2009, quest’ultimo senza la partecipazione della CGIL); (l’Accordo interconfederale del 28 giugno 2011; il Protocollo d’intesa del 31 maggio 2013; il Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014; l’Accordo interconfederale del 28 febbraio 2018; l’Accordo del 9 marzo 2018).

Nonostante questi tentativi, il “disegno” di cancellare il pluralismo sindacale non è andato in porto.

Alla luce di quanto sopra, riteniamo che  una legge, discussa e approvata dal Parlamento, sulla rappresentatività non sia più procrastinabile.

Non si può continuare a legittimare una OO.SS. in base ad un principio di storicità o di mutuo riconoscimento senza una effettiva verifica ed una certificata misurazione della rappresentatività nazionale, territoriale e categoriale.

Accertata la rappresentatività nazionale, infatti, non si può non considerare e sancire legislativamente  che, a livello territoriale, di fatti, sussiste un’altra rappresentatività, che è quella aziendale, settoriale e territoriale.

Tale rappresentanza è detenuta da Organizzazioni Sindacali, che rappresentano un numero cospicuo di lavoratori della categoria, anche se non sono firmatarie del CCNL, sottoscritto dalle Confederazioni cosiddette maggiormente rappresentative sul piano nazionale, e sono legittimate a sottoscrivere Accordi in deroga, nei limiti consentiti dal CCNL, e i cosiddetti Contratti di secondo livello.

Va superata, perciò, l'antica e desueta definizione di “Confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale” per passare ad una fase di riconoscimento anche di quelle Confederazioni sindacali rappresentative sul piano territoriale e settoriale.

 

Per tale scopo, se consideriamo che, sul piano nazionale, è necessario che le Organizzazioni sindacali raggiungano una percentuale almeno del 5% per categoria per essere considerate rappresentative, sui piani territoriali e aziendali si ritiene che la percentuale dovrebbe essere almeno del 10% ai fini della stipula del contratto di secondo livello, a prescindere dalla sottoscrizione del CCNL di primo livello

Quindi, accanto alla rappresentatività nazionale, va riconosciuta la rappresentatività aziendale e territoriale,di cui bisogna tenere conto e che va, quindi, così, disciplinata nella Legge da approvarsi.

Occorre, dunque, una nuova legge sulla rappresentatività che non si fondi soltanto sul riconoscimento della rappresentatività numerica nazionale o sul far parte del CNEL, ma che consideri anche la rappresentatività numerica e contrattuale a livello aziendale, territoriale e di settore.

E’ questa la visione politica che dovrebbe essere alla base di una buona legge sulla rappresentatività del sindacato nel rispetto dei diritti democratici sanciti dalla nostra Costituzione.

Una legge che deve tendere alla vera rappresentanza del lavoratore, alla centralità della contrattazione aziendale e territoriale e al pluralismo del mondo sindacale.

Invece gli ultimi accadimenti fanno nascere seri dubbi sull’applicazione di tali principi.

E’ in atto un tentativo di lasciare inalterata la maggiore rappresentatività nazionale, cancellando la trattativa di secondo livello e di puntare alla cancellazione delle libertà e del pluralismo sindacale, previste dall’art. 39 della Costituzione, per giungere alla costituzione di un sindacato unico.

Per scongiurare questo attacco alla democrazia, le scriventi Organizzazioni Sindacali fanno appello al Presidente e ai componenti di codesta Commissione Lavoro per continuare nell’egregio lavoro legislativo svolto fino ad oggi e affinchè si approvi un testo legislativo in materia anche per evitare ogni interferenza del Governo su un tema che, per la sua importanza, non può che essere di competenza prima della Commissione e poi del Parlamento.

Con l’occasione inviamo i più distinti saluti

 

Roma, 5 Novembre 2019                                                    I Segretari Generali

 

                                           C.NA.L.

 

                                        FILP

       

                                                                                     FAILMS, Conf. Safi                

 

                                                                                                                                CESIL                                                                                        

 

                                                             FLIA Servizi                                                                            

 

                                                             U.L.S.S.A.                                                                                    

 

                                                                   FILCAS CASIL                                                                                          

 

                                                       CONF.A.I.L.                                                        

 

                                                             FENALT - SALPI                                                                                

 

                                                      S.A.T.I.L.                                                                      

 

 

 

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